Vino naturale, biologico o biodinamico? quali sono le differenze?

Oggi parliamo di loro. Perché oggi è tutto Bio, tutto Green, tutto nel rispetto dell’ambiente e delle persone, tutto è nel rispetto del consumatore. Ma il consumatore, la signora che va a fare la spesa al supermercato, che va in enoteca a fare un regalo all’amica fan del biodinamico, sa davvero di cosa stiamo parlando? Ora se non compri qualcosa fatto a mano sei messo in croce, se quel quaderno non è di carta riciclata sei un cavernicolo, se vai al bar e bevi un succo alla pera e dietro non c’è scritto 100% pera poi…non ne parliamo, apriti cielo! Se nel vino non apprezzi sentori di cantina putrida o patè di volatile affumicato sei Out, non avrai mai una vita sociale. Come avranno fatto i nostri nonni a sopravvivere mi chiedo, come facevano ad andare avanti senza tutto quello che sappiamo noi oggi, che tristezza, ingenui trisavoli ! (era una battuta ironica)

Premettiamo che i vini tradizionali di qualità, non hanno mai fatto male a nessuno, io non ho mai avuto mal di testa dopo una degustazione in cantina e, credetemi, di bicchieri se ne bevono. Voi mi direte “ma certo tu sei abituato bene, tu ci lavori con i vini pregiati, le bottiglie che apri tu costano l’ira di Dio etc etc.” E io vi rispondo che è vero, ma non potete pagare un qualcosa come una bottiglia di vino meno di un pacco di biscotti e poi aspettarvi che state bevendo davvero del vino che non possa farvi male. Quando pagate una bottiglia di vino, state pagando lo sforzo e i sacrifici di persone che cercano ogni giorno di ottenere il massimo da quello che fanno nonostante i capricci della natura. Pagate mutui, attrezzature costose quanto uno space shuttle che mai si riusciranno ad ammortizzare, pagate enologi, bottiglie di vetro e tappi di qualità, e soprattutto pagate la cultura e la tradizione di persone che hanno sempre fatto le cose per bene e poco gli importa di avere un riconoscimento europeo, poco gli importa di essere considerati biodinamici, biologici o naturali. Il vino è verità, genuinità e coerenza già di per se, e state tranquilli che se così non fosse ve ne accorgereste subito dopo due bicchieri. Sto dicendo che per bere vino bisogna spendere 100 euro a bottiglia? No, sto dicendo che come in tutte le cose ci vuole il giusto compromesso e per fortuna l’Italia diversamente dalla Francia ha una fascia media molto ampia dove per bere bene non bisogna ipotecarsi nulla.

Ma oggi si cerca di correre ai ripari un po’ per tutto, e cercando di classificare tutto, di taggarlo, senza sapere che già da 50 anni il piccolo produttore, a Barolo o a Montalcino poco importa, ha sempre fatto il vino a suo modo, aggiungendo magari meno della metà dei solfiti consentiti per legge, e coltivando la vigna nel rispetto della natura, perché lì ci è cresciuto e ci tiene più di chiunque altro.

Che cos’è un Vino Naturale?

Con il termine “Vino naturale”, si fa riferimento ad una certa categoria di vini che, si ottengono solo dall’uva così com’è, coltivando la vigna senza l’aiuto di sostanze chimiche di sintesi (concimi, diserbanti, anticrittogamici, insetticidi, pesticidi in genere) e in cantina vinificando senza l’impiego di organismi geneticamente modificati e nessun correttore di acidità, anidride solforosa o coadiuvanti vari. E’ da dire che chi beve vino naturale non è tutelato da nessun disciplinare, come non accade per i vini biologici, e quindi è possibile purtroppo che alcuni vini naturali non lo siano al 100% ma che si utilizzino comunque alcune sostanze in aiuto come solfiti e anidride solforosa seppur magari in piccolissime quantità. Il vino naturale è più buono di uno tradizionale? No, è diverso, ha caratteristiche diverse e va apprezzato sapendo che è stato fatto in un certo modo, come amanti del vino dobbiamo degustarli e apprezzarli per quello che sono, senza far sempre della politica. Il vino naturale è un prodotto più sano? Si e No. SI se è davvero naturale perché la materia prima è migliore e SI se la vigna è in una zona che ha le sue stesse caratteristiche ecosistemiche, ma è una cosa molto possibile altresì che siamo abituati a bere vini che già da tempo lavorano nel rispetto della salute e della vigna, ma non lo hanno mai detto a nessuno, per loro è da sempre una cosa normale proprio perché ne sono i primi consumatori.

Che cos’è un Vino Biologico?

Con il termine “Vino biologico”, si intende un vino ottenuto da una coltivazione biologica, in vigna senza l’uso di sostanze chimiche di sintesi, le stesse del vino naturale, mentre in cantina è consentito l’uso di alcune sostanze, come i solfiti e l’anidride solforosa, utilizzata da sempre come antibatterico e antiossidante, ma in minor quantità rispetto a un vino tradizionale, circa 50 mg/l in meno.  I vini biologici sono disciplinati da una normativa in vigore dalla vendemmia del 2012 con il Normativo Europeo 203/12 pubblicato sulla gazzetta ufficiale il 9 marzo 2012, con la quale chiarifica e cambia quella che prima era la dicitura “vino fatto da agricoltura biologica” in “vino biologico” vero e proprio. Il problema più grande è stato quello dei solfiti, che seppur utilizzati in piccolissime quantità (rossi secchi massimo 100 mg/l, mentre per i bianchi secchi 150 mg/l.) hanno contrariato molti enti, come la Coldiretti, e consorzi, che si aspettavano dalla normativa una netta differenza tra il vino biologico e quello tradizionale, e il divieto dei solfiti poteva essere uno di questi. Quando troviamo questo simbolo in etichetta, la foglia bianca “stellata” su sfondo verde, che sia un Vino o un altro genere di consumo, vuol dire che è Biologico e tutelato e garantito dalla Normativa Europea.

Il Vino Biologico è più sano di uno tradizionale? Non è detto, perché ci possono essere cantine che fanno vini con metodo tradizionale pur avendo gli stessi accorgimenti usati per il vino biologico, ma che magari non vogliono rientrare nella normativa per motivi commerciali o personali. Per quanto riguarda i solfiti è possibile che alcuni vini tradizionali di qualità ne abbiano meno di uno biologico. Molti vini che conosco sono “Senza solfiti” da tantissimi anni ma senza il simbolo in etichetta. Uno studio recente ha dimostrato altresì che in media il vino biologico ha più punteggi rispetto a uno tradizionale. L’università della California ha analizzato i punteggi di vini Americani sulle principali testate giornalistiche del settore (Wine Advocate, Wine Spectator e Wine Enthusiast) considerando tra il 1998 e il 2004 circa 4mila cantine diverse. Ne è venuto fuori che i vini biologici in media prendono il 4.1 di punteggio in più rispetto a vini tradizionali, un bel dato che ci fa riflettere.

Che cos’è un Vino biodinamico? Un vino biodinamico è un vino ottenuto da uve da agricoltura biodinamica. è un metodo di coltivazione basato sulla visione spirituale del mondo elaborata dal filosofo Rudolf Steiner per la produzione agricola, in particolare di cibo, che è ritenuto in maggiore equilibrio con l’ecosistema terrestre, incorporando l’idea di “agricoltura biologica” e invitando, con un approccio definito olistico, a considerare come un unico sistema il suolo e la vita che si sviluppa su di esso. Cielo, vigna e terra sono connessi tra loro e con una più attenta osservazione e con pratiche in vigna più naturali tutto è nel rispetto di un normale equilibrio che non andrebbe mai interrotto. In vigna, per il trattamento della vite, come concimi si usano solo i “composti biodinamici” ottenuti naturalmente da processi fermentativi, decotti e minerali, come la polvere di quarzo. Le fasi lunari e l’allineamento dei pianeti sono ritenuti fondamentali per quasi ogni pratica sia in vigna che in cantina. Non si utilizzano trattori ma tutto si fa a mano o con attrezzature trainate da cavalli. La filosofia alla base è che tutto è collegato e il lavoro è atto a creare un naturale clima di salute nell’ecosistema della vigna, che si protegge da sola contro malattie e parassiti. L’agricoltura biodinamica è disciplinata su due fronti, la Normativa Europea per la coltivazione biologica e la Demeter Italia, che è un’associazione internazionale divisa per stati che tutela e disciplina tutte le pratiche possibili per una corretta agricoltura biodinamica, oggi contano più di 4mila aziende in ben 36 Paesi. La luna davvero influisce quando si fa il vino? Non ci sono studi scientifici al riguardo che possono confermare questa credenza, anzi ne sono stati fatti di alcuni dove si è vista la quasi totale trascurabilità dell’influenza lunare sulle piante e sull’imbottigliamento, molti produttori pur non essendo biodinamici seguono e affermano questa teoria mentre altri fanno attenzione più a fattori climatici che lunari. Nota positiva è che la vite si “sente meglio” quando la luna è crescente, cioè la sua attività microbica è in piena forma e quindi si potrebbe pensare di decidere le date dei trattamenti non in quella fase per non interrompere l’attività biologica naturale della pianta. E’ bello pensare alla vite come a un essere umano, quando di solito ci va di fare qualche attività sportiva? quando stiamo male e siamo stanchi o quando ci sentiamo bene? e il risultato è lo stesso?

Il Vino Vegano.

Volevo aprire una piccola parentesi in questo articolo parlando anche del Vino Vegano. Come molti non sanno, compreso me poco tempo fa, durante il processo di chiarificazione del vino sono molto usate sostanze di origine animale come l’albumina, la colla di pesce, caseina o caseinati, e che quindi non rispettano la filosofia vegana. E’ un aspetto trascurabile? SI, dato che non tutti i produttori chiarificano, o non tutti i produttori usano sostanze di origine animale per chiarificare, ma è giusto rispettare e capire chi è rispettoso a pieno della propria filosofia e anche per il vino vuole stare in pace con se stesso e con le proprie scelte. E’ opportuno accertarsi attraverso anche l’etichetta se la chiarifica in quel vino è stata fatta e come è stata fatta. Si possono utilizzare altresì chiarificanti minerali o vegetali come la bentonite, le gelatine vegetali o la sol di silice. Sempre più produttori oggi stanno provvedendo per poter mettere in etichetta il simbolo “VEGANOK” ma dato che non esiste ancora una Normativa, lo si deve fare o da soli attraverso un’autocertificazione dimostrata, oppure attraverso un ente che ne dimostri la veridicità. In Italia molti produttori producono il vino nel rispetto dei principi vegani, la Toscana è al primo posto (28%), segue l’Abruzzo (20%) il Piemonte (18%) , il Trentino e la Sicilia. Il Vino biologico è vegano? No, perché se è vero che l’aspetto vegetale è molto rispettato in vigna, in cantina l’uso di alcune sostanze è consentito comprese quelle di origine animale. Possono rientrare nei vini vegani i vini naturali se certificati e che quindi non fanno uso di sostanze di origini animali compresi i concimi utilizzati in vigna.

Che cosa dobbiamo bere quindi? quale vino è meglio dell’altro? la risposta migliore che mi viene da dare è :

FATE VOI! ma fatelo consapevoli. Fatelo dopo una ricerca personale e coscienti al 100% di quello che bevete. Io sono dell’idea che ogni tipologia di vino abbia le sue apprezzabili caratteristiche e che vanno provate tutte se si ha la curiosità di farlo. Che sia biologico, naturale, vegano o biodinamico non importa, per me importa solo che sia di qualità. Dobbiamo sorridere e essere coscienti che oggi molto purtroppo è politica e le mode sono atte a far indirizzare noi consumatori su determinati prodotti; impariamo quindi a non demonizzare e a non catalogare le parole che sentiamo, impariamo a leggere tra le righe e ricevere gli imput per consultarci in maniera personale sulle cose che ci interessano di più. In tutti i casi dobbiamo solo ringraziare e salvaguardare la natura per quello che ci da, che sia un calice di vino, un lago o un bellissimo paesaggio collinare.

Grazie e spero sia stato esaustivo. commentate senza indugio.

Cin Cin a tutti e alla prossima puntata!

Francesco.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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