La vite, un ciclo annuale.

Enologo in vigna.

Fra’ vini è più sostanzioso quello raccolto in un suolo benigno che in un terreno leggero;

più quello di un clima temperato, che quello raccolto in un luogo umido,

o troppo secco, troppo freddo, o troppo caldo.”

Il ciclo annuale della vite si manifesta con diverse fasi frutto dell’interazione fra caratteristiche genetiche della vite, condizioni ambientali e pratiche colturali.

La vite ha due caratteristiche importanti:

  • Acrotonia, ovvero si sviluppano di più i germogli che si trovano nella parte più alta dei tralci rispetto a quelli che si trovano in posizione mediana o alla base.
  • Dominanza apicale: le gemme che si trovano più in alto, durante la loro fase di sviluppo rallentano la crescita delle gemme lateriali, tramite la produzione di ormoni, auxine.

Il ciclo annuale della vite si può suddividere in due sottocicli: vegetativo e riproduttivo.  

Il sottociclo vegetativo

La vite emette un liquido trasparente dai tralci potati o effettuando un taglio su una parte del fusto. Tale fenomeno avviene in seguito alla ripresa dell’attività delle radici, quando nei vasi legnosi inizia a risalire la linfa.

Si suddivide in tre fasi:

  • Da marzo/aprile a inizio agosto: fase di l’accrescimento vegetativo in cui si ferma la crescita dei germogli;
  • Da agosto a novebre/dicembre: periodo di agostamento o lignificazione dei germogli;
  • Da dicembre ad aprile: periodo di riposo invernale.

Il sottociclo riproduttivo

Si verifica contemporaneamente al sottociclo vegetativo e si può dividere nelle seguenti fasi:

  • Da fine maggio a inizio giugno: fioritura e sviluppo del sfrutto. La fioritura è la fase più breve del sottociclo riproduttivo e può variare tra i 9 e 21 giorni. L’inizio dipende dalla luce e dalla temperatura.
  • Da metà giugno ad agosto: accrescimento degli acini;
  • Da agosto a settembre: maturazione degli acini.

Pioggia, vento, freddo e trattamenti chimici sono molto dannosi per la fioritura che predilige:

  • Temperature da 15°C a 35°C;
  • Buona esposizione solare;
  • Buona attività fotosintetica;
  • Buon controllo di agenti patogeni (virus, insetti..);
  • Buon equilibrio tra attività vegetativa e attività riproduttiva della pianta;
  • Buone pratiche colturali, (cimatura, potatura)

L’acino in origine è verde, ma come matura? Dopo la fase di accrescimento dell’acino verde si ha una fase in cui lo sviluppo, in termini di dimensionali, rallenta e questa fase può durare anche diversi giorni. Dopo ciò si ha la fase chiamata di “invaiatura” in cui inizia la maturazione degli acini. Questo processo inizia ad agosto, ma è molto variabile in base alla zona, al tipo di vitigno e all’andamento stagionale. 

Segue un ulteriore ingrandimento dell’acino causato dalle accresciute dimensioni della polpa.

Durante la fase di maturazione avvengono dei cambiamenti importanti che riguardano le sostanze trattenute dall’acino, che influiscono sulle caratteristiche di un vino. Queste ultime infatti, sono determinate dal vitigno o i vitigni utilizzati per produrlo ed dal “terroir”, termine francese che non ha un corrispondente termine in italiano che indica l’insieme delle caratteristiche geologiche, fisiche e climatiche del territorio nel quale cresce la vite. Ogni vitigno ha infatti delle caratteristiche aromatiche che influenzano in modo determinate il vino che verrà prodotto.

Il segreto è la giusta combinazione di terra e aria.

Da quelli più piccoli a quelli più incoffessabili, i segreti ci affascinano sempre, ma a volte ci sfuggono, per questo c’è wines and secrets! Il vostro confessore di confessioni.

Nadia Caristo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *